Simba e il Digital Mindset.

Ho sempre sostenuto che la Travel Agility sia una delle competenze che fa parte del Digital Minset. Certo, non se vai a Zanzibar in un villaggio turistico, non se il tuo unico contatto con i locali è per trattare un portachiavi di ebano con inciso il tuo nome. Se leggi però un po’ più dentro le cose usando appunto l’intelligenza (lat. intus legere=leggere dentro) e lo fai con curiosità, allora tutta l’agilità mentale allenerà i tuoi muscoli. Le connessioni neuronali aumenteranno, il corpo calloso tra emisfero destro ed emisfero sinistro diventerà crocevia di informazioni ed emozioni. Nuove connessioni aumenteranno quella che è l’unica risorsa a questo mondo che non si esaurisce: la conoscenza.
Così ho incontrato Simba sulla spiaggia di Nungwi e un ciao si è trasformato in una discussione sulla vita, l’evoluzione dell’uomo e l’impatto della tecnologia. Simba vive a Zanzibar da sette anni, aveva ventitré anni quando ha lasciato i suoi cinque fratelli nel villaggio di Handeni in Tanzania. Un sorriso bianco, sdentato, come tutti i Masai, quelli veri, ai quali a nove anni tolgono i due incisivi inferiori: tradizione e simbolo di salvezza. Nonostante una mente cognitiva che ritengo alquanto agile, io, non sarei mai riuscita ad imparare il swahili in un paio d’anni come lui ha imparato l’italiano, nemmeno con costosissime lezioni private. La spiaggia è la sua scuola.
“La fame mi ha fatto imparare l’italiano e poi sono curioso”.
Ha toccato una corda per me molto sensibile, non potevo non chiedere “cosa significa per te curiosità?”.
“Fare sempre domande, non so tante cose, ma so fare domande, voglio scoprire sempre, ogni giorno cose nuove”.
Simba, Socrate e Design Thinking
La maieutica socratica è alla base del coaching che fonda la sua propria metodologia sul fare domande, domande in questo caso soprattutto per far comprendere il proprio sé al coachee, domande che egli stesso navigherà per trovare risposte. Non ci sono domande scontate, non si fanno domande sapendo già la risposta. Al centro c’è l’uomo e il suo bisogno principale: conoscere se stesso e la sua relazione con il mondo.
Come Socrate anche Simba ha il coraggio di fare qualsiasi domanda e di pensare a qualsiasi risposta, esplorazione e navigazione. Non ha un prodotto preconfezionato della sua mente per il quale sta cercando dati e conferme.
Il pensiero verticale di Simba spazia anche in pensiero laterale, come quello di Socrate. È divergente, non arriva subito a conclusioni, pole pole, piano piano, lascia spazio all’esplorazione, alla sorpresa, alla sperimentazione. Il suo procedere in questo processo di esplorazione non è vincolato da parametri di efficienza ed efficacia. Eppure con risorse pari a zero impara una lingua in modo fluente in pochi anni.
Simba procede con metodo, solo non sa che questo suo modo di esplorare nuove idee e trovare nuove soluzioni nel nostro mondo occidentale lo chiameremmo Design Thinking e che i nostri manager devono fare sforzi elevati per mettere al centro l’uomo, il cliente e la sua esperienza senza convergere subito nella prima soluzione che sembra più efficiente ed efficace. Forse potremmo pensare ad un corso di Design Thinking con Simba, sulla spiaggia di Nungwi.
Simba e i tre scenari dell’intelligenza artificiale
L’Intelligenza Artificiale cambia profondamente l’umanità, sperimenteremo una nuova dimensione che ancora facciamo difficoltà ad immaginare.
Condivido fortemente il pensiero di Harari che in Homos Deus ipotizza tre possibili scenari:
1. L’intelligenza artificiale supererà l’uomo che ha sua volta diventerà schiavo dei robot.
2. L’uomo si unisce come comunità, il suo senso non sarà più nella individualità ma nella comunità.
3. La tecnologia porterà ad una divisione ancor più forte tra ricchi e poveri ed i ricchi evolveranno attraverso la biotecnologia a superuomini.
“Simba secondo te quale scenario è più plausibile?”
“Secondo me il secondo. Il primo no, saremmo uomini stupidi e se abbiamo intelligenza per fare tutto quello che abbiamo inventato non possiamo essere così stupidi. Il terzo no, i ricchi non sono così stupidi da pensare che i poveri starebbero a guardare, potremmo fare delle rivolte e loro morirebbero. Il secondo scenario è l’unico che possiamo decidere di scegliere, perché altrimenti saremmo scimmie, come i nostri antenati”.
Condivido.
Nothing to add. This time Simba docet, with Digital Mindset.